Se qualche volta vi capita di saltare i pasti, potete ovviare con gli snack salutari che non fanno male alla salute ed alla linea! Infatti, a dispetto di quanto si possa pensare, non sempre sostituire il pranzo o la cena con una pietanza più veloce è espressione di cibo spazzatura. Ci sono infatti tutta una serie di alimenti consentiti, che hanno la capacità di saziare la fame, essere veloci da preparare e soprattutto sono genuini. Vediamo insieme quali sono, così da essere pronti a realizzarli all’occorrenza!
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La nuova tendenza viene dall’America e viene chiamata dagli esperti di Scienze della Nutrizione umana “snackification”. Il termine indica la possibilità di consumare ben tre pasti al giorno dove e quando capita, seguendo alcune regole. In questo modo è possibile andare incontro alle esigenze lavorative di coloro che sono costretti a stare in ufficio, con pause ristrette ed a volte inesistenti e devono tra l’altro districarsi anche tra i mille impegni personali. Basti pensare a quante donne combattono continuamente contro il tempo tra impegni casalinghi e professionali, con ritmi davvero serrati tanto da “dimenticare” di mangiare. I nutrizionisti quindi hanno elaborato un piano alimentare che consenta di consumare dei “mini pasti” che possano saziare la fame senza pesare sulla linea. Anche il mercato alimentare si è adeguato, fornendo mono porzioni da asporto, fornite già di condimento e posate da poter consumare con grande praticità in qualsiasi momento ed ovunque ci si trovi.
Perfino i distributori automatici diventano “intelligenti” e si riempiono di cibi salutari già porzionati, tra cui troviamo gallette integrali, chips di verdure essiccate, frutta lavata e tagliata, bustine di semi e frutti oleosi già sgusciati. Questo tipo di alimentazione, come tutte, ha i suoi pro ed i suoi contro. “Una dieta giornaliera suddivisa in più spuntini, anziché in soli due pasti, ha un impatto più favorevole sul metabolismo e sulle funzioni dell’organismo. Stiamo aprlando di livelli più bassi di colesterolo, glicemia e insulinemia, migliore tolleranza al glucosio, calo di peso e minore adiposità, quindi minore rischio di malattie cardiovascolari e diabete” sottolinea il dottor Gabriele Riccardi, docente di endocrinologia e malattie del metabolismo all’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Il problema quindi nasce nel momento della scelta del prodotto da consumare. Un’indagine statistica ha infatti evidenziato che un’alta percentuale della popolazione italiana non prevede alcuno spuntino nella sua alimentazione quotidiana. Chi lo fa inoltre, opta solitamente per uno snack dolce, con tutte le conseguenze del caso. Non si valuta quindi la genuinità di ciò che si mangia, ma soltanto il livello di soddisfazione momentaneo che spesso non corrisponde ad un giusto apporto energetico per l’organismo. “Gli studi dimostrano che le persone con un buon peso forma che consumano snack hanno un profilo metabolico migliore di chi non fa spuntini, ma negli obesi è vero il contrario, pertanto è una consuetudine che richiede autocontrollo e capacità decisionale” sottolinea il dottor Riccardi.
In cima alla classifica degli spuntini ideali c’è sempre la frutta fresca e di stagione. Tagliata a pezzetti, pratica da portare con se in contenitori ermetici e sempre genuina. Le grandi catene di supermercati ci vengono incontro fornendo spesso confezioni di frutta già sbucciata in macedonia oppure in purea. Un’alternativa è la frutta secca, che non si altera con le condizioni metereologiche ed è anch’essa facilmente trasportabile o reperibile già porzionata nei negozi alimentari più forniti. La dose consigliata nell’ultimo caso è di circa 20 grammi al giorno, per non incidere sulla linea. Ancora gustoso e genuino è lo spuntino delle nonne: pane, olio extra vergine d’oliva, pomodoro ed un pizzico di sale. Buono e leggero, con grande effetto saziante. Lo yogurt è sempre tra i migliori, semplice e sano: scegliete varianti con la frutta o muesli. Se proprio non si può fare altrimenti, andrà bene anche una merendina: ne esistono in commercio tantissime realizzate senza zuccheri aggiunti, con farine integrali, insomma con un apporto calorico minimo. Purchè sia un’eccezione e non la regola!
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