Esistono almeno due tipi di tonno: pinna blu o gialla. Quale dei due è più opportuno assaporare e quando?
Tonno pinna blu o gialla? La scelta non è facile ma dipende da cosa vogliamo realizzare con il tonno che, ovviamente, ha un prezzo, oltre che il gusto, diverso a seconda che sia a pinna gialla o blu.
Questa distinzione tra questi due pesce è stata illustrata dal social chef Lorenzo Biagiarelli ai telespettatori della famosa trasmissione televisiva di cucina “È sempre mezzogiorno” durante la puntata andata inonda su Rai Uno lo scorso 15 marzo 2022 mentre lo chef Fabio Potenzano stava realizzando la sua ricetta “Pappardelle tonno e asparagi“.
Stiamo, quindi, parlando di una grande distinzione tra questi due tipi di pesce: tant’è che quello a pinna gialla è considerato di qualità inferiore rispetto a quello blu. Oggi, molto spesso con il nome generico tonno viene indicato tutto il tonno ma sappiate che il più venduto è quello a pinne gialle, come abbiamo suddetto, è di qualità inferiore rispetto all’altro.
Per questa ragione, quando vogliamo un prodotto di qualità, non dobbiamo vergognarci di chiederlo e di chiedere un tonno a pinna blu. Vedrete che quando lo avrete assaggiato, constaterete di persona quello che vi abbiamo detto fino ad adesso.
Un’unica raccomandazione: mangiate pesce sempre abbattuto. Se lo comprate fresco, dovrete abbatterlo voi a casa almeno per 92 h oppure, se volete mangiarlo prima, compratelo già abbattuto.
Tonno pinna blu o pinna gialla? Bella domanda. Ma la risposta è facile e dipende da quello che avete la possibilità economica di comprare e, soprattutto, da quello che vorreste preparare con questo tonno.
Comunque, la risposta a questo quesito è stata illustrata, come già detto, dal social chef Lorenzo Biagiarelli durante la suddetta puntata della famosa trasmissione televisiva di cucina “È sempre mezzogiorno” andata in onda su Rai Uno.
“Ricordiamo-spiega il social chef Lorenzo Biagiarelli- che quando troviamo il tonno non è sempre pinna blu: può essere anche tonno pinna gialla. Però è quello più usato ma anche di qualità inferiore: infatti, si usa nelle conserve”.
Se volete fare un tonno crudo, procuriamoci quello di migliore qualità. Come? Al pescivendolo, “chiediamolo, non -precisa il social chef Biagiarelli- abbiamo timore di chiederlo: voglio un pinna blu. Si chiama Thunnus tynnus. L’etichetta ci deve essere per forza della specie ittica”.
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