La sindrome del colon irritabile è un qualcosa che accomuna diverse persone, motivo per cui bisogna prestare molta attenzione a ciò che mettiamo in tavola.
La selezione accurata del cibo è il primo atto d’amore che ogni giorno facciamo per noi stessi e per le persone al nostro fianco, sceglie con cura il menù sul quale basare la nostra alimentazione permette una cura dettagliata della nostra salute anche in vista della prevenzione di numerose malattie.
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Tale cura, inoltre, deve essere effettuata in modo più settoriale se nel tempo abbiamo manifestato fastidi come quelli legati alla sindrome del colon irritabile. In tal senso, dalla lista della spesa ci sono alimenti che devono essere depennati in modo definitivo (o quasi).
Quali sono i sintomi del colon irritabile?
È bene sottolineare che il colon irritabile fa fronte ad una serie di sintomi che si presentano a seguito di un’alterazione della mobilità e/o della sensibilità viscerale. Infatti, tra i sintomi più comuni troviamo il meteorismo, dolore e/o gonfiore addominale, crampi allo stomaco, stipsi e infine diarrea. Questi due ultimi sintomi possono presentarsi anche contemporaneamente.
Sulla base di tale motivazione, dunque, diventa molto importante la selezione degli alimenti e una cura dettagliata della propria dieta per la quale è consigliabile rivolgersi ad un nutrizioni. A ogni modo, il tutto può cominciare da pochi semplici passi, eliminando o riducendo sensibilmente la somministrazione di vari cibi come nel caso della verza.
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Perché limitare l’assunzione di verza?
Diversi studi scientifici hanno dimostrato come esista una correlazione tra colon irritabile e verza. Infatti, nei casi di irritabilità del colon questo tipo di ortaggio può causare gonfione, dolori addominali e diarrea nel caso di eccesso motivo per cui è bene limitarne la presenza nella nostra dieta.
Comunque sia, è bene ricordare che la verza al tempo stesso è un alimento ricco di vitamina K e quindi perfetto per coloro che seguono una terapia anticoagulante, ma prestando sempre attenzione alle dosi quotidiane- dovrebbero limitare l’assunzione a massimo una tazza al giorno.
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