Che cosa possono comportare queste sostanze, dopo la scoperta della presenza di solfiti in un prodotto congelato. È richiamo alimentare immediato.
La presenza di solfiti in un prodotto congelato ha portato alla diffusione di un richiamo alimentare. Non è stato il Ministero della Salute a parlarne bensì il Rasff, ovvero il Sistema rapido di allerta europeo per la sicurezza di alimenti e mangimi. L’organo in questione è il braccio della Commissione Europea e mette in pratica le disposizioni emanate da quest’ultima in materia di sicurezza in ambito alimentare.
La notifica del Rasff consiglia di attuare le procedure standard previste in casi come questi. Il semplice sospetto che ci possa essere qualcosa che vada contro la salute dei consumatori autorizza in tutto e per tutto le autorità a procedere con provvedimenti anche drastici come lo stop alla messa in vendita di un prodotto ritenuto sospetto.
Apprendiamo che la presenza di solfiti in un prodotto congelato non è dichiarata nella documentazione che accompagna lo stesso. I solfiti sono ritenuti un possibile allergene che potrebbe suscitare anche delle reazioni fisiche avverse da non sottovalutare. Non a caso il livello di rischio segnalato per questa situazione è ritenuto serio. E questo vuol dire che vige un livello di rischio importante per i consumatori.
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Il prodotto coinvolto è rappresentato da dei gamberi congelati, il cui Paese di provenienza è la Danimarca. Ma da lì questi crostacei vengono importati anche in Italia. A parlare dei rischi legati alla assunzione dei solfiti è anche la EFSA, ovvero l’Agenzia Europea sulla Sicurezza Alimentare. I solfiti sono presenti anche naturalmente all’interno del nostro organismo. E sono di presenza frequente anche in prodotti molto diffusi come la birra ed il vino, il riso, le mele, le cipolle ed altri tipi di frutta e verdura.
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Il discorso tende a farsi più serio quando però si parla di solfiti aggiunti artificialmente. In questo caso il loro scopo è di fare da antiossidanti e conservanti. Inoltre esercitano una azione utile per debellare la presenza dei microbi. Insomma, i solfiti aiutano a tenere gli alimenti conservati più a lungo. Ci possono essere delle potenziali conseguenze sul sistema nervoso centrale e di inibizione della vitamina B1, in caso di assunzione in eccesso.
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