Il Trebbiano d’Abruzzo è il vino che possiamo gustare assieme al piatto conviviale Crespelle con crudo, crescenza e rucola dello chef Federico Fusca per rendere la Festa del papà un momento unico e indimenticabile.
Il Trebbiano d’Abruzzo è un vino nostrano favoloso realizzato in Abruzzo che vi lascerà tutti a bocca aperta. Spesso snobbato, questo tipo di Trebbiano dell’annata 2018 è invece semplicemente incredibile.
La presente spiegazione è stata data dal sommelier Andrea Amadei (FSI) ai telespettatori della famosa trasmissione televisiva di cucina “È sempre mezzogiorno” durante la puntata andata in onda su Rai Uno oggi 18 marzo 2022.
Trebbiano d’Abruzzo ecco cosa è
Il Trebbiano d’Abruzzo è un vino che porta morbidezza e corpo ed è quindi perfetto per un piatto dolce ma anche saporito con quel tocco amarognolo che hanno le Crespelle con crudo, crescenza e rucola dello chef Federico Fusca.
Ma come mai, scegliere questo vino: ovvero un Trebbiano che è un vinello, un vino così? E invece no perche è questo vino che “tante volte – spiega il sommelier Amadei- viene snobbato perché è un pò l’uva bianca più coltivata d’Italia. Però attenzione! Perché c’è Trebbiano e Trebbiano. È una famiglia di vitigni, innanzitutto, e il nome deriva da “Trebolanum” che era il vino in epoca romana delle fattorie. Quindi esiste il Trebbiano toscano, Trebbiano corzese, il Trebbinao spoletino, quello romagnolo…
Ci sono, perciò, diversi tipi di Trebbiano “e qui in Abruzzo, secondo me -precisa il sommelier Amadei- viene valorizzato tantissimo dai produttori del posto un pò perché c’è questo paesaggio meraviglioso cioè stiamo proprio stretti tra mare e le montagne più alte dell’appennino centrale: la Maria del Gran Sasso. E ci sono queste colline bellissime dolci proprio ondeggianti, ondulate che sembrano trapuntate cioè sembra che la nonna ci ha messo su la trapunta perché c’è un quadrato di vigne, un quadrato di uliveti, un quadrato di grano e proprio li si esalta il meglio ma non uno o due anni tipo che l’hanno vinificato, cioè che le uve sono state spremute. Anche proprio con il tempo, negli anni”.
“Oggi noi nel bicchiere-specifica il sommelier Amadei- abbiamo un Trebbiano d’Abruzzo di 4 anni, del 2018. Non solo! Sarà perché c’è un amore particolare dei produttori, lo vedi anche dallo sguardo quando raccolgono le uve, però” questo vino riesce veramente a sorprendere. “Quindi-conclude il sommelier Amadei- radici, perché uva è terra ma anche ali perché può arrivare e diventare il vino migliore d’Italia”.
Radici e ali è il tema di questa trasmissione come ricorda la conduttrice Antonella Clerici cha ha aperto la puntata proprio con la frase di William Hodding Carter II : “Ci sono due cose durature che possiamo lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali”, ovvero “radici per restare- ha spiegato la conduttrice Clerici- e ali per volare”.
Ricordiamo che questa spiegazione, come già detto, è stata data dal sommelier Andrea Amadei (FSI) durante la suddetta puntata della famosa trasmissione televisiva di cucina “È sempre mezzogiorno” andata in onda su Rai Uno oggi 18 marzo 2022.
Realizzato: in Abruzzo
Trebbiano d’Abruzzo, spiegazione
Ho scelto questo vino perché in questo piatto c’è “la tendenza dolce -spiega il sommelier Andrea Amadei- della crespella e della besciamella. Poi dentro hai la sapidità quindi il salatino del prosciutto crudo che quando cuoce diventa più saporito e poi la tendenza amarognola della rucola e quella un pò acidula della crescenza”.
Inoltre, questo vino ha un colore “splendido: è -precisa il sommelier Amadei- quasi dorato e anche i profumi sono tantissimi. E c’è l’arancia, c’è il pane e, quindi, avevo bisogno di profumi anche in questo vino”.
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