Un nuovo allarme si è diffuso in tutto il mondo, Italia compresa, riguardante l’uso del curry in cucina e le gravi conseguenze che potrebbero derivarne.
Da sempre, la cucina italiana, come quella di altre nazioni, è arricchita dall’uso di diverse spezie, le quali esaltano i sapori e offrono benefici nutrizionali importanti. Un esempio lampante è proprio il curry, che nella cucina indiana ha un ruolo di rilievo, mentre in Italia è stato introdotto più frequentemente negli ultimi anni, diventando parte dell’alimentazione quotidiana di molte persone.
Tuttavia, ciò che è accaduto recentemente sta lasciando increduli milioni di consumatori in tutto il mondo che utilizzano abitualmente questa spezia.
Allarme curry: scoppia il caos a livello globale
Quando parliamo di curry, facciamo riferimento a una spezia che può apportare numerosi benefici alla nostra alimentazione, purché venga utilizzata correttamente e tenendo conto delle nostre esigenze alimentari. Il curry è noto per stimolare l’attività gastrica, favorire una più rapida combustione delle calorie e, in alcuni casi, ridurre la necessità di sale nei piatti grazie al suo sapore intenso.
Per queste ragioni, il curry è diventato una spezia quasi indispensabile in cucina, soprattutto per chi segue diete finalizzate alla perdita di peso, scegliendo spezie naturali al posto del sale. Tuttavia, nelle ultime settimane è emerso un problema che ha messo in allerta i consumatori di curry in tutto il mondo: la presenza di sostanze nocive all’interno della spezia.
Sostanze nocive nel curry: allarme globale
Attualmente, sono in corso verifiche per controllare la produzione e la distribuzione del curry a livello internazionale. L’allarme globale è scattato quando paesi come Hong Kong e Singapore hanno bloccato l’importazione di curry, dopo aver riscontrato la presenza di sostanze nocive, in particolare nei prodotti dei marchi MDH ed Everest.
Secondo quanto emerso, all’interno del mix di curry sarebbero state trovate tracce di un pesticida cancerogeno chiamato ossido di etilene, che rappresenta un grave rischio per la salute umana, soprattutto in caso di uso prolungato nel tempo.
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La notizia si è diffusa rapidamente, ma al momento non è ancora chiaro quale sarà la linea adottata da altri paesi importatori come Europa, Stati Uniti e Nord Africa, dove il curry continua ad essere venduto liberamente in tutti i punti vendita.
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