Le stime compiute dalle associazioni di produttori e consumatori parlano di un trend preciso per la spesa di Pasqua, quanto spenderemo.
Spesa di Pasqua, quasi un italiano su tre passerà almeno una notte fuori casa tra quella che è la principale festività di primavera ed i maxi-ponti festivi del 25 aprile e del 1° maggio. A farlo sapere sono Coldiretti ed Ixè, che hanno compiuto anche una stima di quella che sarà la spesa di Pasqua relativa all’acquisto di cibo. Questa sarà comunque la voce principale che interesserà praticamente tutte quante le famiglie che vivono nel nostro Paese.

Cibo che, spesso e volentieri, si trova anche alla base di un certo tipo di turismo, definito per l’appunto gastronomico. Ci sono nello specifico eventi enoturistici, oleoturistici o legati a degustazioni di birra e di formaggi. Stando ai rapporti di Coldiretti ed Ixè, chi si sposterà da casa lo farà fino anche a cinque giorni, con una minoranza del 10% che si è organizzata persino per una vacanza di una settimana e mezza, abbracciando entrambi i ponti festivi.
Spesa di Pasqua, la cifra media per famiglia che se ne andrà
Le destinazioni più gettonate sono le città d’arte, che hanno superato le mete di mare e montagna, preferite in passato. È importante anche considerare le visite a parenti e amici, che rappresentano una parte consistente delle uscite rispetto alle sistemazioni in bed and breakfast, hotel, seconde case o appartamenti in affitto. Per quanto riguarda le spese alimentari, questa voce continua a essere al primo posto nel budget delle famiglie.
In media, si prevede che ogni persona spenderà circa 511 euro durante le festività, cifra che conferma il ruolo centrale del cibo nelle celebrazioni. Ma c’è una notevole variabilità: alcune persone riusciranno a contenere le spese sotto i 250 euro, mentre un 16% spenderà fino a 1000 euro o più. La maggior parte degli intervistati, comunque, si dimostrerà abbastanza parsimoniosa.

E circa il 6% ha preferito non fornire alcuna indicazione sui propri budget alimentari. Dominga Cotarella, presidente di Terranostra, sottolinea come l’enogastronomia stia assumendo un ruolo sempre più rilevante nelle scelte di vacanza degli italiani
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Il grande boom degli agriturismi
La vacanza in campagna combina natura, relax, cultura e sapori locali. È un modo sostenibile e profondamente radicato nelle tradizioni e che rispetta l’ambiente. Il settore degli agriturismi sta vivendo un vero e proprio boom: durante le festività pasquali, si stimano oltre 1,6 milioni di presenze tra pernottamenti, pranzi e visite giornaliere. Il dato significativo è che si riscontra un aumento del 10% rispetto all’anno scorso.
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Questo trend positivo è stato evidenziato da un report di Coldiretti in collaborazione con Terranostra Campagna Amica, che ha anche rilevato un crescente desiderio tra i visitatori di scoprire i segreti delle produzioni tipiche direttamente dai produttori locali e di partecipare a attività originali. Tra queste, spiccano il wellness, lo yoga, il pilates e i corsi di cucina, tutti strumenti per vivere un’esperienza immersiva e autentica.

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Gli agriturismi saranno tra i posti più visitati, anche per chi sceglierà delle mete turistiche di città. Ci sono oltre 26 mila aziende agrituristiche nel nostro Paese, ed i turisti italiani e stranieri si sposteranno qui per mangiare le specialità locali ed anche per pernottare. Grazie agli agriturismi si dà un impulso ulteriore nel rivitalizzare i piccoli borghi e le campagne dal punto di vista economico ed occupazionale.