Non ci sono buone notizie per l’Italia, che è ai primi posti riguardo ai dati che si riferiscono allo spreco alimentare. I dati non mentono.
Lo spreco alimentare è quanto di peggio ci possa essere, ma purtroppo questo è un fenomeno negativo che risulta essere difficile da arginare. Lo dice l’Eurostat, che ha raccolto dei dati dal valore molto significativo ma in negativo.
Infatti l’Italia è purtroppo campionessa di spreco alimentare, stando agli ultimi valori raccolti rispetto alla più recente valutazione che risaliva invece ad ottobre 2022. Rispetto ad allora c’è stato un miglioramento, ma il nostro Paese si troverebbe ancora in zona retrocessione, come si suol dire.
Rispetto alla media in Europa, adesso in Italia lo spreco alimentare ammonta a 20 kg di cibo ancora buono e perfettamente commestibile che finisce nella spazzatura. Alla fine dell’anno scorso questo dato era superiore di addirittura il 12%.
C’è stato quindi un miglioramento, ma 20 chili di prodotti ancora tranquillamente consumabili che finiscono però nell’immondizia non rappresentano un dato positivo. Eppure c’è anche chi riesce a fare peggio dell’Italia.
Spreco alimentare, una piaga che deve essere combattuta
In termini di media settimanale, i valori che riguardano l’Italia riferiscono di 370 grammi di alimenti buoni che finiscono nel pattume ogni sette giorni. In questo senso le varie Spagna (534 g), Germania (534 g) ed Ungheria (464 g) ci superano.
A renderlo noto, in questa circostanza, è l’Osservatorio Sprechi alimentari del Crea Alimenti e Nutrizione, coadiuvato dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu). Si registra un trend per l’Italia che fa riferimento in particolare ai cibi del tutto inutilizzati.
I quali, pur essendo in tutto e per tutto buoni e mangiabili, alla fine vengono buttati. Il più delle volte questo capita quando si ha a che fare con i bambini che a volte sono soliti non completare il loro pasto.
O con pane, panini ed altri prodotti simili, che potrebbero essere riposti in congelatore e riutilizzati in un secondo momento. Ed invece finiscono dritti nella spazzatura. A sprecare di più però sono anche le famiglie monocomponenti e di età giovane, e quelle con reddito più alto.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Le migliori creme solari per le tue vacanze | le protezioni più consigliate
Occorre una maggiore consapevolezza
Se l’aspetto che si riferisce allo spreco alimentare è stato in qualche modo contrastato per quanto riguarda la grande distribuzione, appare evidente come ci sia il bisogno di procedere con una maggiore sensibilizzazione per quanto riguarda l’ambito domestico, che è legato alle singole famiglie.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Glicemia in gravidanza, perché aumenta e come stare al sicuro
Nei supermercati i cibi che si trovano in confezioni danneggiate vengono spesse volte raccolti e destinati ai meno abbienti. Una volta però finivano nei compattatori situati nel retro dei magazzini dei supermercati.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Made in Italy, che danno: i falsi prodotti doc rubano 60 miliardi
Invece il cibo buono che buttiamo a casa nostra non si salva, anche se potrebbe. Questa cosa deve necessariamente cambiare.