In materia di spreco alimentare si registra una maggiore attenzione in Italia nell’evitare di buttare via cibo ancora buono. Ma la strada è ancora lunga.
Sono stati compiuti dei passi avanti per combattere lo spreco alimentare. Un fastidioso malcostume che porta ogni anno a buttare via tonnellate e tonnellate di cibo perfettamente commestibile. Secondo una recente indagine, gli italiani ora prestano una maggiore attenzione e tendono a sprecare di meno quello che è conservato nelle loro credenze e nei loro frigoriferi. Lo fa sapere l’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg. L’ente di controllo delle abitudini comportamentali dei cittadini riferisce che lo spreco alimentare in Italia è calato dal precedente valore di 6,6 euro di media a settimana a 4,9.
Segno che c’è una maggiore consapevolezza assieme ad un accresciuto senso di responsabilità. Del resto buttare via ciò che è buono è un qualcosa di assolutamente antipatico. Rappresenta un danno economico per sé stesso ed anche una mancanza di rispetto per chi non può avere le stesse disponibilità di cibo che a noi suonano del tutto normali.
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Spreco alimentare, cala la percentuale ma si butta ancora troppo cibo buono
Il rapporto precedente riferiva di 8,4 miliardi di euro di alimenti finiti nella spazzatura, contro i 6,5 attuali. Che resta comunque un valore ancora alto, anche se questo calo del 25% circa deve rappresentare un nuovo inizio per un modello virtuoso. Nel 2017 venne promulgata la legge Gadda, che ha reso più facile il recupero e la donazione del cibo in eccesso in vari ambiti. Ciò ha permesso di superare parecchi paletti imposti dalla burocrazia, che come noto, troppo spesso rende difficile anche le cose più semplici. A quanto pare, a sensibilizzare maggiormente gli italiani concorre proprio il fatto di sapere che ci sono altri individui vittime di diseguaglianze sociali. Il tema etico quindi gioca un ruolo fondamentale nel rendere tutti noi più responsabili. Molto importanti risultano anche le campagne di informazione e di sensibilizzazione. Seguono poi i messaggi delle grandi catene di distribuzione.
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Meno sprechi è la strada da seguire
Come è facile immaginare, ad essere maggiormente soggetti al rischio di spreco alimentare sono i cibi freschi come frutta, verdura, formaggi e latte. Ma anche le offerte che si trovano al supermercato alla fine portano parecchi italiani a comprare ed a cucinare più del necessario. Basti pensare che la spesa è una sorta di rito che compiamo in media 3 volte a settimana. Per ridurre gli sprechi prende sempre più corpo poi l’iniziativa che vuole coloro ce escono dal ristorante tornare a casa con gli avanzi ‘per il cane’. Ottima cosa per evitare che venga buttato del cibo perfettamente commestibile ed appena cucinato. Alla fine tutto questo è anche un discorso di civiltà. Buttare via ciò che è buono è un qualcosa che dovrebbe suonare come eticamente sbagliato ed inaccettabile. L’augurio è che la percentuale di sprechi possa calare ulteriormente.
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