In genere gli spuntini fuori pasto vengono considerati il nemico numero uno quando si è a dieta. La percezione del cibo, in un periodo di restizione alimentare, è molto diversa da quella che si ha normalmente. La stessa idea di limitazione, porta naturalmente a notare in modo più evidente tutte le possibili tentazioni alimentari che ci circondano e soprattutto a desiderarle. Se prima magari, non si avvertiva la necessità di spiluccare del cioccolato prima di pranzo, quando si è in regime ipocalorico questo gesto diventa un’ossessione. Anche la quantità di cibo che si ha nel piatto viene avverita in modo differente. Una porzione di 150 grammi di insalata mista ben condita, agli occhi di chi è a dieta figura più grande e più appetibile di 300 grammi dello stesso alimento. Sembrerà impossibile, ma è il gioco della provazione che ci fa vedere le cose in modo diverso.
Gli spuntini fuori pasto: fanno davvero così male?
Quello che bisogna fare, quando si è fuori casa è limitare assolutamente l’assunzione di snack confezionati e prodotti commerciali. Come si fa? Portando sempre con sè una mela: colorata, dolce, piena di vitamine e con un elevato potere saziante. Se la voglia di zuccheri è davvero così impellente da non poterne fare a meno, trasformatela in un momento di condivisione. Ingurgitare cioccolato e simili davanti allo schermo di un computer quando si è a lavoro oppure davanti alla televisione in casa, è fine a sè stesso. Apporta solo calorie inutili e non permette di controllarne l’assunzione, che diventa ritmica e continuativa. Lascia solo spazio ad un clamoroso senso di colpa che non fa affatto bene alla salute fisica ed alla serenità. Un caffè con dei biscottini oppure una cioccolata calda ogni tanto, in compagnia di un amico con cui scambiare quattro chiacchiere invece non fa affatto male. Quel piccolo introito di calorie può essere facilmente recuperato e certamente ne gioverà il vostro buonumore. Quindi sì agli spuntini, ma solo se conditi di felicità.