Cene e pranzi in compagnia comportano più vantaggi per il fisico e per l’umore. Lo conferma la scienza, quali sono i punti di forza.
Non c’è niente di più piacevole che mangiare in compagnia delle persone che ami. Noi italiani lo sappiamo bene, essendo abituati a condividere il cibo e a usarlo come momento di socialità, sia in famiglia che al di fuori.
Questa non è un’abitudine diffusa in tutte le culture, eppure diversi studi scientifici hanno dimostrato che mangiare in compagnia comporta notevoli benefici per la salute fisica e mentale.
Quando ci troviamo a tavola con altri, il nostro organismo produce più serotonina, l’ormone della felicità, e meno cortisolo, l’ormone dello stress. Questo si riflette positivamente su diversi aspetti, come infiammazioni, pressione e frequenza cardiaca. Non a caso, il modello alimentare mediterraneo si basa proprio sul valore della convivialità, radicato fin dall’antichità.
Inoltre, mangiare insieme favorisce uno scambio, un confronto e una socialità che hanno importanti benefici anche a livello mentale. Chi pranza o cena in compagnia tende ad avere reti di supporto emotivo più ampie e a sentirsi meglio con se stesso.
Pranzare e cenare insieme agli altri, quali sono gli effetti benefici
Diversi studi hanno infatti dimostrato che le persone che condividono i pasti dichiarano di essere meno stress e di avere un umore migliore.
Una ricerca dell’Università del Minnesota, realizzata in collaborazione con il Gruppo Barilla, ha messo in luce come in Italia la convivialità durante i pasti sia particolarmente radicata: il 74% degli intervistati dichiara di consumare sei o più pasti a settimana in famiglia, contro una media del 50% negli altri Paesi analizzati (Germania e Stati Uniti).
Un altro studio, pubblicato sulla rivista Nutrition Research, ha evidenziato una correlazione positiva tra convivialità e una minore prevalenza di malattie croniche, oltre a un maggiore benessere psicologico e a una maggiore longevità.
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Persino il tipo di alimento influisce sul livello di felicità. Il progetto Pasta Experience, ad esempio, ha dimostrato come il consumo di pasta, soprattutto in compagnia, abbia un effetto particolarmente positivo sull’umore.
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Mangiare il proprio piatto di pasta preferito attiva il cervello in modo simile a quello che avviene con i ricordi felici, soprattutto quelli legati alla famiglia. I risultati sono paragonabili, se non addirittura superiori, a quelli provocati dalla musica o dalla visione della squadra del cuore che vince una partita.
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In conclusione, il valore della convivialità durante i pasti è ampiamente riconosciuto dalla scienza, soprattutto nella cultura italiana. Mangiare insieme non solo rafforza i legami sociali, ma ha anche importanti benefici per la salute fisica e mentale. Un’abitudine che dovremmo riscoprire e coltivare sempre di più, per il nostro benessere e la nostra felicità.