New England Journal
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Sushi contaminato, uomo in fin di vita per un batterio

Mangia sushi al ristorante e per poco non ci rimette la vita: è la disavventura capitata ad un settantunenne di Jeonju, una piccola cittadina della Corea del Sud. La vicenda, balzata alle cronache grazie al New England Journal Medicine, ha avuto il suo epilogo appena qualche giorno fa. L’uomo, come sua abitudine, era andato in un locale per consumare un pasto a base di pesce crudo. Una consuetudine tipica della cultura gastronomica orientale, ormai divenuta abituale anche dalle nostre parti, che richiede il rispetto di particolari norme igieniche purtroppo spesso trascurate.

Sushi contaminato, il tragico epilogo

Dopo 12 ore dall’assunzione del pasto a base di pesce crudo l’uomo aveva notato che la sua mano sinistra aveva iniziato a gonfiarsi a dismisura e che erano comparsi lividi e vesciche. Inizialmente il personale medico aveva provato a tamponare il problema cercando di drenare il liquido accumulatosi. Subito dopo lo sfortunato paziente è stato sottoposto ad una forte terapia antibiotica. Tentativi vani, perchè l’uomo ha continuato ad aggravarsi fino al tragico epilogo: l’amputazione della mano, unica soluzione idonea a salvargli la vita.

Sushi
Rotolini di Sushi

Pesce crudo: come avviene la contaminazione?

Il batterio che ha causato la violenta infezione che ha messo in grave pericolo di vita l’anziano sudcoreano è il vibrione, esistente in diverse varianti tutte legate all’ambiente acquatico marino. Tra questi, vi è anche quello che causa il colera, infezione spesso causata dall’assunzione di molluschi crudi contaminati. Fortunatamente in Italia la normativa riguardante il commercio e la vendita di pesce è molto severa. Le strutture di ristorazione che prevedono il consumo di pesce crudo, devono seguire dei rigidi protocolli di abbattimento e conservazione tali da escludere la possibilità di ogni contaminazione.