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Tagliare alla julienne, perché si dice così? La spiegazione che non sapevi

Quali sono le motivazioni storiche, lontane nel tempo, in merito al “tagliare alla julienne”. Per quale motivo si dice così.

Carote alla julienne (Ricettasprint.it)

Quando si parla di preparazione in cucina, un termine che spesso sentiamo utilizzare è “tagliare alla julienne”. Ma da dove deriva questa particolare tecnica di taglio e perché è così diffusa?

Le origini del termine “julienne” risalgono all’Ottocento e più precisamente alla figura di Jules Château, noto chef e gastronomo francese. È infatti a lui che si attribuisce l’invenzione di questo metodo di affettatura, che prende il suo nome.

La tecnica julienne consiste nel tagliare gli alimenti, solitamente verdure, in sottili e lunghe striscioline. Questo procedimento permette di ottenere pezzi sottili e omogenei, che cuociono rapidamente e si amalgamano facilmente agli altri ingredienti.

Ma perché proprio “julienne”? Il nome fa riferimento a un piatto tipico della cucina francese, la “julienne di verdure”, che prevede l’utilizzo di questa particolare modalità di taglio. Secondo la tradizione, la julienne di verdure era un piatto semplice ma gustoso, composto da strisce di carote, sedano, cipolle e altri ortaggi, cotti insieme in brodo.

Perché si dice “tagliare alla julienne”? La spiegazione

Peperoni alla julienne (Ricettasprint.it)

Il primo documento scritto in cui si parla di “tagliare alla julienne” risale al 1802. Si tratta di un compendio di cucina pubblicato in quell’anno, dal titolo “Le Cuisinier Royal”. Pare proprio che la cosa fosse legata ad un cuoco di nome Julien oppure Jules, da qui il rimando a Jules Château.

Lui sarebbe stato il primo ad adottare con continuità questa soluzione nel preparare certi ingredienti. Il taglio julienne divenne presto molto apprezzato in ambito culinario, grazie ai suoi innumerevoli vantaggi.

Innanzitutto, permette di valorizzare al meglio le proprietà organolettiche degli alimenti, esaltandone colore, consistenza e sapore. Inoltre, accelera notevolmente i tempi di cottura, rendendoli più omogenei e riducendo al minimo gli sprechi.

Questo metodo di affettatura si è poi rapidamente diffuso in tutto il mondo, diventando un vero e proprio must nella preparazione di numerosi piatti. Dalle insalate alle zuppe, dai risotti ai salti in padella, la julienne si rivela una tecnica estremamente versatile e pratica.

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Non a caso, imparare a tagliare alla julienne è una delle prime cose che vengono insegnate agli aspiranti chef. È infatti considerata una vera e propria “skill di base” in ambito culinario, imprescindibile per ottenere piatti dall’aspetto curato e dalla cottura perfetta.

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Oltre all’estetica e alla funzionalità, il taglio julienne è apprezzato anche per il suo valore simbolico. Rappresenta infatti l’essenza stessa della cucina francese, fatta di eleganza, raffinatezza e attenzione ai dettagli. Un piccolo gesto in grado di elevare qualsiasi preparazione, rendendola ancor più deliziosa e memorabile.

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Quindi, la prossima volta che vi troverete a cucinare e sentirete questa particolare espressione, non dimenticate le affascinanti origini e il significato profondo di questo semplice, ma prezioso, metodo di taglio.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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Salvatore Lavino

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