Dolci e profumatissimi, i tarallini all’anice sono uno dei dolcetti tipici abruzzesi più gettonati: ecco perché sono anche una bella idea da regalare
Tutti conoscono quelli salati, tipici in Puglia e non solo. Ma anche i tarallini dolci hanno un senso compiuto
Ancora di più i tarallini abruzzesi di San Biagio, profumatissimi all’anice. Di solito si preparano il 3 febbraio, giorno del santo che è il protettore della gola. Noi anticipiamo e li mettiamo anche nella calza della Befana. Saranno un successo.
Prima di passare alla ricetta, un piccolo trucco che funziona, soprattutto le prime volte. Quando abbiamo formato i taralli, con una forbice pratichiamo dei piccoli tagli: li aiuteranno a cuicere in modo uniforme.
Ingredienti:
500 g farina integrale
3 uova medie
4 cucchiai zucchero semolato
3 cucchiai olio di semi di girasole
20 ml acqua
3 cucchiai semi di anice
2 cucchiai liquore all’anice
In una terrina versiamo la farina a fontana e facciamo un buco al centro. Lì dentro versiamo le uova intere, l’olio di semi e lo zucchero.
Con una forchetta riportiamo la farina verso il centro incorporandola con la parte liquida e quando comincia a compattarsi cominciamo ad impastare tutto con le mani. A quel punto aggiungiamo i semi di anice, la Sambuca o un altro liquore all’anice e l’acqua.
Facciamo incorporare tutto bene e poi spostiamo l’impasto su una spianatoia o sul piano di lavoro. Andiamo avanti con il lavoro manuale un paio di minuti fino a quando diventa morbido ed elastico. Non c’è bisogno di lasciarlo lievitare ma basta farlo riposare cinque minuti.
Tagliamo l’impasto a pezzetti e cominciamo a formare dei cilindri simili a quelli degli gnocchi. Li tagliamo in due o tre pezzi, a seconda di quanto sono lunghi, e poi diamo la forma ai taralli che possono essere più o meno lunghi.
Terminato questo lavoro, passiamo alla cottura. Mettiamo a bollire una pentola piena di acqua e quando cominciamo ad affiorare le prime bollicine immergiamo tre o quattro taralli alla volta. Quando affiorano in superficie sono cotti: li tiriamo fuori con un mestolo forato e li appoggiamo su una leccarda coperta con carta forno.
Preriscaldiamo il forno a 190° e quando i taralli all’anice si sono asciugati li cuociamo per circa 20 minuti. Importante è che diventino dorati in superficie, non di più. Li sforniamo e aspettiamo che siano raffreddati prima di mangiarli. Se poi sono da mettere nella calza, nessun problema: li mettiamo nei classici sacchetti gelo per alimenti, rimarranno ancora morbidi per un paio di giorni.
Biscotti di avena e banana senza impasto, pochi ingredienti ma zero farina e zucchero, di…
Adoro tantissimo i friarielli e farcisco persino la pasta sfoglia, ne approfitto quando li trovo…
I paccheri alla mediterranea saltati in padella li preparai in soli 20 minuti, basta poco…
Come mai esiste una forbice di prezzo così ampia tra un panettone che costa pure…
Fa la polenta così e senti che bontà, un mix di semplicissimi ingredienti che non…
Invece del solito ragù, domenica faccio questa pasta alla besciamella di funghi senza usare il…