Grazie alla tassa sul cibo spazzatura in una parte del mondo sta avvenendo una inversione di tendenza che andrebbe imitata anche dall’Italia.
Tassa sul cibo spazzatura, potrebbe suonare come una cosa da “a mali estremi, estremi rimedi”. Ed invece la cosa va interpretata come un atteggiamento virtuoso da parte di un governo che dimostra di avere una visione lungimirante ed improntata nel lungo periodo.
Da qualche parte nel mondo c’è una Nazione che ha deciso di fare così. E le conseguenze di questa tassa sul cibo spazzatura diventata effettiva tra il 2022 ed il 2023 si notano tutti. In maniera positiva. Perché tutto ciò ha portato ad un calo considerevole della obesità infantile.
Con tutti gli altri benefici del caso. Grazie alla tassa sul cibo spazzatura sono diminuiti anche i rischi, per una certa fetta di popolazione, di dovere fare i conti con altre malattie dell’apparato digerente quali forme di tumori e simili, oltre che con diabete, colesterolo, pressione alta e la già citata obesità .
Tutte situazioni che andrebbero a gravare sul locale sistema sanitario nazionale. Per cui ci sono solamente dei vantaggi evidenti nell’avere preso una scelta simile, per quanto possa avere creato dei problemi con i produttori ed i soggetti protagonisti dell’industria.
Tassa sul cibo spazzatura, quali sono gli effetti
A fare così è stata la Colombia. Lo stato sudamericano ha introdotto un dazio importante sul cibo spazzatura ed ultra processato pari al 10% del prezzo di acquisto. Con l’intenzione di aumentare questo sovrapprezzo fino al 20% entro il 2025.
Inoltre il disegno di legge apposito ha fatto si che venisse aumentata l’attenzione sulla presenza di zuccheri, sale, conservanti, additivi, coloranti ed altre aggiunte industriali che possono facilmente comportare dei problemi della salute.
Leggere della presenza di questi ingredienti non salubri è diventato più facile. La cosa riguarda il cibo da fast food, le carni lavorate, le bibite industriali (dolci, analcoliche, alcoliche che siano), le merendine, gli snack dolci e salati e così via.
L’introduzione di questo provvedimento si è reso necessario a seguito della scoperta che in Colombia si mangiava peggio che in qualsiasi altro stato dell’America del Sud. Fino a qualche anno fa Bogotà deteneva il record di consumi pro capite di sale (12 g al giorno).
Ma c’è sempre un grosso ostacolo
Questa cosa portava sistematicamente alla esposizione a malattie e patologie più o meno gravi, per un coinvolgimento totale di circa i tre quarti della popolazione con casi spesso letali. C’è però anche il rovescio della medaglia in merito alla tassazione del cibo spazzatura.
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Infatti molti cittadini si sono detti d’accordo con questo provvedimento, ma lamentano anche di essere costretti ad affidarsi in prevalenza al cibo spazzatura per una questione economica. Infatti mangiare sano comporta una spesa maggiore.
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E con il reddito medio della Colombia, la stragrande maggioranza della popolazione fa fatica a garantire a sé stessa una alimentazione sana con sistematicità . Occorrono altri passi ulteriori in aggiunta a questo, come ad esempio l’introduzione di pasti sani nelle mense scolastiche.
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Sarebbe bello se anche in Italia comunque ci fosse una iniziativa simile. Il nostro Paese è quello che occupa il primo posto in fatto di obesità infantile fra tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Un dato su cui occorre riflettere.