Wurstel e pepite di pollo, a chi non piacciono? Da oggi in poi probabilmente non li mangerai più, a meno che non noterai un dettaglio sull’etichetta. La scoperta lascia completamente sotto choc.

Sono certamente uno dei cibi preferiti dai bambini, ma anche gli adulti adorano spizzicare quello che tradizionalmente viene classificato come ‘junk food’ ovvero cibo preconfezionato. All’opposto invece c’è il cibo salutare, genuino quello che prepariamo in casa utilizzando ingredienti freschi e che, contenendo spesso verdure o legumi non sempre viene gradito.

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A volte potrebbe sembrare quasi che certi cibi creino dipendenza: è senza dubbio il caso di quelli che abbiamo segnalato, ma che non sempre fanno bene alla salute e non solo per questioni di calorie.

Wurstel e pepite di pollo, ecco che cosa devi sapere al riguardo: la scoperta ti lascerà senza parole

La nostra quotidianità è scandita tante volte dal cibo, l’orologio che determina le nostre pause dalle attività giornaliere. Non sempre però viene data la giusta attenzione a quelle che sono abitudini che dovrebbero essere sane, dal momento che concorrono alla buona salute del nostro organismo. La fretta, le tante cose da fare ed il poco tempo a disposizione possono coincidere con acquisti non proprio salutari. Da quelli da fast food fino a quelli precotti, il mondo alimentare è pieno di soluzioni a portata di tutti. Una passata in forno o in padella ed il gioco è fatto. Senza considerare però che si tratta di alimenti di cui sommariamente conosciamo le caratteristiche qualitative. Basti pensare alle pepite ed i wurstel di pollo classificati come uno dei prodotti salati più consumati dalla popolazione di ogni fascia di età.

Quello che moltissimi trascurano completamente è che si tratta di cibi particolari che di genuino hanno veramente ben poco. Certamente tutti lo sanno che non fanno proprio bene alla salute, ma è altrettanto certo che nessuno considera quello che contengono. Questi prodotti infatti appartengono alla categoria dei cibi processati e nello specificato della Carne Separata Meccanicamente. Sembra addirittura che alcuni studi recenti abbiano indicato la possibilità di conseguenze derivanti dal consumo di questi generi alimentari nel lungo periodo. I cibi processati sono in pratica tutti quei prodotti trattati e confezionati che si contraddistinguono per i lunghi tempi di conservazione.

Ovviamente la loro lavorazione è al 100% industriale e punta sulla quantità e non sulla qualità. In questa categoria rientrano anche gli hamburger confezionati oltre quelli già menzionati. Tutti questi alimenti prodotti industrialmente spesso non contengono affatto carne di pollo oppure ne contengono in percentuali molto variabili. Studi recenti hanno riscontrato una forte connessione tra consumo di alimenti processati ed insorgenza di malattie. Quali obesità, diabete anche in età infantile e patologie cardiocircolatorie. Oltre alla connessione tra l’assunzione prolungata di questi cibi ed alcuni tipi di cancro. Circostanza che da sola dovrebbe indurre quanto meno a limitare l’acquisto di prodotti di questo tipo.

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L’importanza di guardare l’etichetta: se noti questo non comprare questi prodotti

In genere i prodotti a base di pollo dovrebbero contenere una percentuale minima di materia prima del quaranta per cento, ma c’è anche chi arriva all’ottanta per cento. Questi ultimi ovviamente garantiscono una qualità maggiore del cibo rispetto agli altri. La domanda che conviene porsi però è un’altra. Che cosa contiene la parte restante? Quella Carne Separata Meccanicamente ovvero CSM di cui abbiamo anticipato prima. Quando i polli vengono macellati, ci sono una anche serie di parti di scarto che vengono destinate al commercio. Le restanti invece vengono spremute ricavando un materiale che qualitativamente è zero, ma è rivelante in termini di quantità. Con questo prodotto vanno a riempire la percentuale restante di wurstel, hamburger e pepite di pollo.

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Cosa fare allora per tutelarsi? In primo luogo prendere la sana abitudine di leggere sempre le etichette di ciò che si acquista e preferire prodotti che riportano in modo chiaro e corretto il contenuto. Quando vedete la scritta ‘carne di pollo’ con un asterisco, prendete la buona abitudine di guardare in basso, a caratteri piccoli, cosa c’è scritto. L’indicazione CSM dovrebbe far desistere dall’acquisto finale, soprattutto quando la percentuale di carne di pollo è molto bassa. C’è da dire che non tutti specificano questo dettaglio, ma a breve le cose dovrebbero cambiare. Dal prossimo dicembre infatti entrerà in vigore una normativa UE che obbliga le aziende ad aumentare la leggibilità delle etichette dei generi alimentari. In questo modo sarà tutto più chiaro.

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