Ebbene sì, sta prendendo ufficialmente il via quella fase dell’anno durante il quale molti di noi stanno cominciando una dieta alimentare seguiti da un nutrizionista o “fai fa te”.
La ricerca della perfetta forma fisica per molti di noi è una vera missione, così da poter trovare il proprio equilibrio da un punto di vista fisico e anche alimentare. Una vera e propria ricerca che a volte si fa da soli, tentato di trovare la giusta alimentazione che fa al caso suo, mentre altri preferiscono affidarsi al proprio medico nutrizionista così da trovare la giusta strada da percorrere per perdere così peso e non solo.
Può capire a volte, però, che nonostante tutte le dovute attenzioni del caso, la perdita di peso sia davvero risicata e al di sotto delle proprie aspettative, motivo per cui ci si vede costretti a fare delle scelte sbagliate, oppure mollare ogni cosa.
Perché non perdi peso durante la dieta?
Una domanda che per certi versi assilla molte persone, nel tentativo di trovare così una soluzione che potrebbe anche deviare il percorso alimentare finalizzato alla perdita di peso. Il primo errore che si commette in casi come questo, non a caso, può essere quello di eliminare la presenza dei carboidrati i quali, invece, hanno un ruolo molto importante per il nostro corpo, essendo una fonte sostanziale di energia e nutrimento.
Altro errore che si commette quando ci rendiamo conto di non perdere peso come sperato, è quello di abbandonare definitivamente la dieta vanificando ogni sforzo fatto… Questo status, però, recentemente, è stato oggetto di discussione in campo scientifico, così come dimostrato dallo studio che i ricercatori dell’università dell’Alabama ha effettuato, pubblicato poi su Obesity. Lo studio in questione, dunque, si è concentrato sull’adattamento metabolico della dieta.
“Adattamento metabolico”
In particolar modo, lo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Alabama si sono concentrati su pazienti di età compresa tra i 21 e i 41 anni, nonché 65 donne di etnia diversa sottoposte a dieta. La loro dieta prevedeva regime ipocalorico per bruciare in media 50 cal in meno al giorno.
Fin da subito i ricercatori si sono resi conto che il corpo in alcuni casi stava attraversando un difficile adattamento metabolico durante la perdita di peso, rendendo così questo percorso dimagrante più difficile per alcuni pazienti che raggiungevano con molta lentezza gli obiettivi prefissati.
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Ben presto, dunque, è stato cambiato il regime alimentare e sono stati aggiunti degli esercizi fisici per capire se questi potessero aiutare o no ad aumentare la velocità della perdita di peso. Poco dopo, così come dichiarato dai vari ricercatori, ecco che arrivano i primi risultati risultati positivi: “Una persona che sperimenta molto adattamento metabolico sperimenterà altipiani di perdita di peso e farà fatica a perdere quegli ultimi chili“. Quest’ultima strategia bilanciata tra allenamenti e dieta, studiata ad hoc sulla persona di riferimento, è in grado poi di portare i risultati sperati.
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