Il Torrone dei Morti è una tradizione radicata in molte regioni italiane, in particolare del centro e del sud Italia. Perché si prepara? Ecco la curiosa storia nascosta dietro questa usanza.
Una golosa consuetudine è quella che appartiene all’antica gastronomia locale del nostro paese: quella di preparare o acquistare il torrone in occasione delle festività religiose di Ognissanti e della Commemorazione dei Defunti. Tanti li preparano in casa e li confezionano per regalarli ad amici e parenti, sfruttando ricette antiche oppure portando innovazione con le varianti al cioccolato. Quelle tradizionali sono due, caramellato allo zucchero e mandorle oppure bianco con mandorle. Quest’ultimo poi può essere in due varianti, una più morbida ed una croccante. Oggi vengono proposte infinite varianti nelle quali fa padrone il cioccolato, ingrediente immancabile delle preparazioni più golose. Non solo, ci sono proposte anche al caffè, alla frutta secca e fresca, insomma una serie di bontà dalle quali non si può scappare!
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Come anticipato l’usanza di fare il torrone in casa oppure acquistarlo in questi due giorni particolari non è esclusiva delle regioni dell’Italia centro meridionale, ma anche nel Settentrione da qualche decennio si è fatta strada la consuetudine di mangiare questo delizioso dolcetto. Cosa si nasconde dietro questa tradizione decisamente antica è presto detto. L’origine del nome potrebbe far rabbrividire, in realtà ha una visione alternativa quasi commovente della omonima festività religiosa che si intreccia con le credenze pagane.
Nei racconti contadini celtici infatti si annida la credenza, tutta angloamericana e mutuata poi anche dalla storia sudamericana del ‘Dia de Los Muertos’, secondo la quale in quella notte i defunti tornino sulla Terra per visitare i loro cari. Nell’occasione essi possono cibarsi di ciò che i familiari hanno preparato per loro. Da qui appunto l’usanza di addolcire il ritorno dei morti nell’Aldilà con il torrone. Ecco spiegato quindi anche il motivo per cui il torrone ha la forma rettangolare o arcuata che comunque ricorda una bara. Anticamente a Napoli, proprio per questo motivo, questo dolce delizioso veniva chiamato ‘Murticiello’ ovvero ‘piccolo morto’.
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Sia quello classico mandorlato che quello esternamente al cioccolato richiamano infatti il colore del legno scuro ed ambrato, tipico delle casse da morto. Come anticipato queste credenze popolari centenarie si legano profondamente al culto religioso dei defunti. Il 2 novembre infatti è consuetudine recarsi in visita al cimitero, proprio per commemorare i propri cari che non ci sono più. Ed è una festa nel vero senso della parola, tanto che ancora oggi in alcune regioni italiane sopravvivono usanze ereditate dal passato. Alcuni paesini e borghi si vestono a festa con tanto di luminarie, così come vengono illuminati i cimiteri che diventano luoghi di incontro e di condivisione anche di buon cibo.
Ingredienti
Mezzo chilo di mandorle pelate e tostate
Zucchero semolato 350 g
Zucchero di canna 50 g
Miele 130 g
Succo di limone filtrato q.b.
Un pizzico di sale
Olio di semi q.b.
Per realizzare questo dolce iniziate trasferendo le mandorle su una leccarda foderata di carta da forno senza sovrapporle. Accendete ad una temperatura bassa, giusto ciò che occorre per riscaldarle, poi lasciatele in caldo nel forno lasciando lo sportello socchiuso. Intanto prendete una ciotola e versate il miele, lo zucchero semolato bianco, quello di canna, un pizzico di sale ed un cucchiaino di succo di limone filtrato. Mescolate bene, intanto prendete una padella antiaderente abbastanza capiente accendete a fuoco basso.
Versate il composto di miele e zucchero, muniti di un cucchiaio di legno amalgamate fino a che sia completamente sciolto: basteranno veramente meno di cinque minuti! Monitorate la temperatura con un classico termometro per dolci e quando sarà arrivata a 140 gradi, noterete che il composto inizierà a caramellarsi assumendo un colore ambrato. Versate le mandorle calde nel composto e mescolate bene.
Portate il composto alla temperatura di 170 gradi, poi spegnete e rovesciate il tutto su una teglia rivestita di carta da forno leggermente unta con olio di semi. Livellate bene, lasciate indurire a temperatura ambiente, poi staccate delicatamente la carta da forno e tagliatelo in pezzi. Potete anche realizzarne un pezzo unico versando il composto in uno stampo in silicone: il risultato finale è veramente strepitoso!
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