Bisogna fare attenzione al rischio sempre possibile di incorrere in delle tossinfezioni alimentari, che possono richiedere anche un ricovero in ospedale.
Le tossinfezioni alimentari possono trarre origine anche dal nostro ambiente domestico. E le stesse comportano a volte dei rischi che bisognerebbe non sottovalutare. In particolar modo nel periodo attuale che l’Italia ed il mondo stanno vivendo.
Infatti in certi casi le conseguenze possono richiedere necessariamente un ricovero in ospedale. Cosa che, con la pandemia che ormai tutti conosciamo, sarebbe decisamente meglio evitare.
Esistono delle contromisure che possiamo prendere per evitare di incappare in spiacevoli imprevisti. Difatti basta seguire alcune semplici regole per restare al sicuro.
Come tutti sanno, lavarsi le mani è importantissimo, sia in periodo di epidemia che in situazioni normali. Questa è una cosa da fare regolarmente prima di mettersi a cucinare o mangiare.
Tossinfezioni alimentari, gli accorgimenti utili da prendere
Anche le superfici, così come le stoviglie e gli utensili, vanno lavate accuratamente. Panni e spugnette per la pulizia della nostra cucina devono essere disinfettati ed anche cambiati di frequente.
Per tenere lontani microrganismi e batteri di ogni tipo si consiglia l’uso di candeggina oppure lavaggio con acqua calda a temperatura superiore ai 60°. Cosa che uccide ogni eventuale agente nocivo.
Nel caso di alimenti inclusi in sovraimballaggi (come ad esempio i vasetti di yogurt circondati dal cartone) rimuovete gli stessi. Questo eviterà possibili contaminazioni del frigorifero o della dispensa.
Pesce, carne o piatti pronti, che sono i cibi più delicati, dovrebbero essere riposti nella parte del frigo più fredda. Quindi il più possibile vicino alla parte frontale. Ed altra cosa importante è evitare il contatto diretto tra cibi crudi e cotti.
I contenitori in vetro sono più sicuri contro le tossinfezioni alimentari
Se abbiamo del cibo che ci avanza, dobbiamo contenerlo in dei contenitori con una chiusura sicura. Si consiglia l’utilizzo di quelli in vetro. Altrimenti possiamo riporli in un piatto totalmente avvolto dalla pellicola protettiva.
Ricordiamo anche di non riempire il frigo, perché questa cosa limita il necessario passaggio dell’aria. Poi non tutto va per forza di cose in frigo. Le patate ad esempio, le carote, legumi e determinati tipi di frutta, ma anche il latte, possono essere tenuti anche a temperatura ambiente.
Generalmente dovrebbero esserci delle utili indicazioni in tal senso sull’etichetta. Lo stesso vale per le uova acquistate in scaffali non refrigerati. E qual è la temperatura ideale del frigo? La più consigliata è quella sui 4° nella parte più fredda di tale elettrodomestico.
Vietato congelare i cibi una seconda volta, ed occhio alle uova
Altra azione utile che riduce di moltissimo ogni eventuale rischio è quella di evitare di mettere nel congelatore i cibi prossimi alla scadenza. E di consumarlo subito una volta estratto dal freezer, evitando assolutamente di congelarlo una seconda volta.
Gli alimenti freschi che non hanno confezionamento vanno consumati al massimo entro 3 giorni e conservati sempre e comunque nel frigorifero. Si tratta di pesce, carne e di altri cibo subito deperibile.
Ovviamente lo stesso frigorifero andrebbe pulito con una certa frequenza. Il cibo poi deve evitare di toccare le pareti. Capitolo uova. Si tratta di un alimento molto delicato, che non va consumato in caso di presenza di guscio lesionato o rotto. E che non va lavato in quanto lo stesso guscio è molto poroso e l’acqua favorisce il proliferare di microrganismi.
La cottura a 70° stermina ogni microrganismo indesiderato
Sono tanti altri gli accorgimenti per evitare le tossinfezioni alimentari. Ad esempio mousse, maionese o creme varie preparate in casa con le uova sono da consumare al massimo entro 24 ore.
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E durante questo tempo vanno tenute per l’appunto in frigo. Per quanto riguarda la cottura, una temperatura di almeno 60° in forno rende sicuro ogni tipo di cibo. Se abbiamo a che fare con della carne cucinata, occorre consumarlo quanto prima e cuocerla in maniera omogenea, meglio se almeno a 70°, anche al suo interno.
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Infine, le donne incinta farebbero meglio a non mangiare piatti a base di pesce crudo come tartare, carpaccio o sushi, oltre ai latticini ricavati da latte crudo. Infatti sono più rischiosi in quanto a eventuali rischi di natura microbiologica.
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Ultimo consiglio utilissimo è quello di pulire sempre al massimo dell’efficienza i bidoni della spazzatura che produciamo in casa.