Il Trimestre anti inflazione proposto con grandi proclami dal Governo è un flop. L’analisi compiuta in merito non mente.

Trimestre anti inflazione, il carrello contro i rincari è un flop
Trimestre anti inflazione (Ricettasprint.it)

Trimestre anti inflazione, quanto è davvero conveniente il carrello della spesa legato alla iniziativa intrapresa dal Governo Meloni per contrastare l’inflazione? Molto poco, a quanto pare. E questo pietoso responso arriva dalla rivista Altroconsumo, che di dinamiche legate alla convenienza per i consumatori la sa lunga. Soprattutto in fatto di spesa e di acquisto di generi di prima necessità come diversi alimenti.

Il Trimestre anti-inflazione era stato varato a partire da ottobre, con una serie di prezzi controllati introdotti per combattere l’elevato caro vita che purtroppo è impelagante da quasi due anni. Il 31 dicembre prossimo tireremo le somme, ma già adesso le notizie non sono più buone. Infatti hanno avuto luogo, in circa sei settimane, scarse adesioni da parte dei punti vendita in tutto il Paese ed anche una mancata tutela alle imprese italiane, grandi e piccole che siano.

Tricolore anti inflazione, perché sembra essere un fiasco

Trimestre anti inflazione, il carrello contro i rincari è un flop
Confronto prezzi (Ricettasprint.it)

In base a quanto messo in luce da Altroconsumo dopo avere esaminato 125 prodotti di diverso tipo acquistati in 15 supermercati, ipermercati e discount di otto soggetti noti della grande distribuzione, balza anzitutto l’assenza dell’olio di oliva, dei prodotti freschi e dell’acqua. L’analisi ha riguardato punti vendita situati a Roma ed a Milano. In questi erano presenti dei cartellini tricolori con la dicitura di miglior prezzo.

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Il fatto è che, anzitutto, questo miglior prezzo coincideva anche con quello che era il consueto prezzo di vendita. Per quella che sembra una presa in giro bella e buona, come è possibile evincere dalla foto poco su. Ed in più di tre casi su quattro il “miglior prezzo” proposto dal Trimestre anti inflazione in realtà non era neppure il migliore.

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La vera spesa è un’altra cosa

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Il bello è che questa situazione a dir poco controversa era già presente dopo due settimane dal via della iniziativa. Che, per quanto lodevole, avrebbe avuto bisogno di controlli maggiori. Alla fine quello che ne è risultato dalla indagine di Altroconsumo è che la convenienza non è così conveniente, diciamo così, e va a costituire una alternativa fin troppo esigua a quella che dovrebbe essere una spesa adeguata.