Tra le tante bontà che produciamo in Italia, ce n’è una che tutti quanti adoriamo ma che tendiamo a non conservare come si deve, ed è un peccato. Come bisogna fare.
In Italia abbiamo tante abitudini ben radicate in fatto di cucina, ed una vastità di scelta pressoché illimitata, che contribuiscono a tenerci in salute e felici. A chi non è mai capitato di mettere sotto ai denti qualcosa di buono quando ci si sentiva giù di morale e di sentirsi un po’ meglio? Sono tante le bontà che possiamo gustare ogni giorno, e se poi qualcosa dovesse avanzare, tanto meglio.
Lo si prende e lo si conserva per la sera stessa, o per il giorno dopo. Facile facile, in totale sicurezza, e senza buttare via niente. Oppure lo si può congelare, ragionando in una ottica che riguarda più prettamente il lungo periodo, nell’ordine delle settimane o dei mesi. Con un freezer è tutto possibile. Esiste, nel novero dell’infinito panorama della gastronomia italiana, un prodotto molto buono, alto rappresentante del made in Italy, che ci rende fieri ed orgogliosi. Ma che spesso non sappiamo come conservare al meglio quando avanza.
Lo impieghiamo in numerose ricette, e possiamo anche assaporarlo da solo, come piacevole intermezzo tra un pasto principale e l’altro. Si tratta del Parmigiano Reggiano. Che se non conservato in maniera adeguata, può finire con lo sviluppare in breve tempo muffe oppure perdere la sua gradevole consistenza.
Ed anche il sapore finirà con l’essere pregiudicato. Per garantire sicurezza e bontà quindi, occorre sapere come conservare il Parmigiano Reggiano in modo consono. Sono due i luoghi predisposti per la giusta conservazione del Parmigiano Reggiano: il frigorifero ed il congelatore.
Il primo va preso in considerazione nel caso di un consumo a breve giro, entro due o tre giorni. Il secondo invece per una conservazione prolungata nel tempo, che può raggiungere anche i sei mesi, nelle giuste condizioni. Ed è sempre meglio posizionarlo dentro agli elettrodomestici e non sui reparti situati sugli sportelli, perché lì la temperatura è meno costante.
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Ma qui sorge l’errore comune commesso da molti; al Parmigiano Reggiano serve un minimo di traspirazione. Quindi è meglio evitare la pellicola trasparente e conservarlo invece in un panno da cucina pulito di cotone. Oppure avvolgendolo in un foglio di carta forno, per potere così garantire il giusto livello di umidità rallentando al contempo al massimo l’ossidazione. Solo la parte esposta dopo averlo affettato andrebbe coperta con della pellicola trasparente, per non farla seccare anzitempo.
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Poi bisogna anche evitare contaminazioni in frigo, accanto ad altri cibi che emettono odori forti, come il pesce ad esempio. Perché questa cosa potrebbe influire negativamente persino sul sapone. Allora è meglio munirsi di contenitori dotati con coperchio a chiusura ermetica, in plastica o meglio ancora in vetro.
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E se dovessero comparire delle macchie di muffa? Se sono piccole, basta asportarle con anche un centimetro di scarto attorno all’area colpita. Se invece la diffusione è più estesa e ci dovesse essere del cattivo odore, allora quel pezzo di formaggio sarà da buttare via, purtroppo. E mai lasciare il Parmigiano Reggiano a temperatura ambiente, se non per pochi minuti.
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