Fare una pizza ariosa e gonfia senza lievito e senza lievitazione è possibile: la nuova tecnica è frutto di uno studio ed i risultati sono strepitosi: il video sta entusiasmando il web.
Non poteva non venire da Napoli la grandissima novità che libererà gli amanti della pizza dalle lunghe ore di attesa che li separano dal gustare quella immensa e fragrante bontà dalle mille versioni.
E’ una novità veramente strepitosa ed il risultato è praticamente perfetto.
Il week end è sempre una buona occasione per assaporare una pizza: un cibo che per la sua stessa struttura è condivisione, altrimenti non si taglierebbe in fette da dividere e non sarebbe rotonda per garantire a tutti la stessa consistenza. La possibilità di farcirla in mille modi differenti poi, fa in modo che ognuno possa essere accontentato nelle sue specifiche esigenze. Esiste perfino una variante dolce con la crema spalmabile alle nocciole, ma non mancano quelle con la frutta fresca guarnite come una torta. Insomma un cibo veramente universale, facilissimo da realizzare anche a casa. C’è a chi piace più sottile, a chi piace invece più alta, ma una qualità accomuna tutti nel gradimento della pizza: deve essere ariosa o meglio ‘bollosa’, avere un cornicione invitante per arginare il condimento saporito che ci si mette.
In genere la cosa più semplice per evitare errori, a meno che tu non sia un panificatore provetto, è quella di ordinare la pizza da asporto. Si risparmia tempo e fatica, ma anche in questo caso non sempre il risultato finale soddisfa. Con questa nuova tecnica ideata da un team di esperti in collaborazione con un pizzaiolo, non ci sarà più l’incognita sulla buona lievitazione. Il metodo infatti è scientifico, non ammette errori: la pizza lievita eccome, ma in un attimo e senza aggiungere additivi chimici.
La ricetta di questo curioso esperimento scientifico e culinario è stata pubblicata su Physics of Fluids ed è opera del team di ricerca dell’Università degli Studi di Napoli Federico II coordinato dallo scienziato dei materiali Ernesto Di Maio. Normalmente nella lievitazione classica i lieviti si nutrono degli zuccheri presenti ed inizia la fermentazione. Questo processo comporta la formazione di anidride carbonica ovvero il gas che crea quella tipica struttura bollosa dell’impasto. L’alta temperatura poi fa in modo che l’acqua contenuta nell’impasto si assorba, facendo così diventare gonfio ed asciutto il risultato finale.
Il team di ricerca guidato dal dottor Di Maio ha provato a raggiungere lo stesso risultato con una lievitazione “fisica”, quindi senza utilizzare aggiunte chimiche. L’idea è nata dal fatto che pur amando moltissimo la pizza, il coordinatore dello studio è allergico al lievito: di qui l’intenzione di trovare un’alternativa valida che non lo facesse rimpiangere. Uno dei ricercatori coinvolti lavora in una pizzeria part-time e ciò ha consentito agli scienziati di poter osservare da vicino e monitorare con gli appositi strumenti le proprietà fisiche della pizza in cottura. Preparando delle palline in miniatura composte da sola acqua, farina e sale ed inserendole in un piccolo forno pressurizzato usato per sterilizzare l’attrezzatura da laboratorio, si è cercato di replicare il risultato della pizza classica.
Si è appurato che a quelle condizioni la pizza ha lievitato e si è cotta contemporaneamente in soli dieci minuti ed è risultata croccante e leggera, pur senza essere condita. Il team ha ora in progetto di duplicare l’esperimento usando un’autoclave più grande, assicurando che all’assaggio il gusto era uguale a quella originale. Non resta che attendere ulteriori sviluppi e scoprire se l’intuizione dei ricercatori possa diventare realtà!
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