Uova crude, cosa sappiamo in proposito? I nostri nonni erano abituati ad inserirle nella loro alimentazione quotidiana, mentre già da tempo sono vietate ai giorni d’oggi.
Si trattava di un pasto molto completo ai tempi, con un pieno di proteine e di calcio, ferro e fosforo, oltre che di vitamine appartenenti al gruppo B. Purtroppo però il consumo di uova crude può dare adito alla formazione di batteri e di altre situazioni nocive per la salute.
Ci sono quindi delle insidie ben specifiche nella assunzione di uova crude. Ad esempio ci si può imbattere nella Salmonellosi, che è una patologia tipica dell’apparato digerente e che comporta sintomi come nausea, vomito, diarrea e dolori di stomaco, tra quelli più diffusi. A volte può essere anche necessario avvalersi di un ricovero in ospedale.
Questa situazione può trarre origine da galline malate oppure da una situazione assai carente in termini di situazione sanitaria ed ambientale dell’allevamento.
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Anche una cattiva conservazione delle uova può facilmente concorrere nel sorgere delle problematiche indicate. Le uova crude risultano pericolose quindi se mangiate in questo modo, se le stesse sono non molto fresche oltre che tenute in maniera errata.
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E fate anche attenzione allo stato delle uova, se le acquistate al supermercato oppure nei negozi alimentari. Il guscio deve risultare al 100% intatto e devono essere presenti le informazioni di tracciamento sullo stesso.
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Poi, una volta a casa, tenete le uova nel frigo mantenendole nella loro confezione originale. Ed evitate che entrino in contatto con altri alimenti. Per eliminare ogni problema alla base, possiamo anche pastorizzare le uova a bassa temperatura.
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Una cosa che raggiungerà i 65-70° previsti per far si che qualunque germe o batterio venga debellato. Per finire, un altro consiglio su quante uova mangiare a settimana. Il consiglio di dietologi e nutrizionisti è di non superare le quattro unità.
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