Se usi solo l’aglio bianco in cucina è arrivato il momento di scoprire cosa dice la nonna Pina, lei si che è un fenomeno in cucina.
Un po’ tutti noi usiamo solo l’aglio bianco in cucina, ma non è l’unico, ed è proprio nonna Pina a svelarci l’esistenza di tantissime varietà, che differiscono per colore, consistenza e proprietà.
In Italia esistono tantissime varietà di aglio, solo conoscendole possiamo capire quando usare una rispetto ad un’altra. Quindi non c’è solo l’aglio bianco, ma anche nero. Non resta che scoprire le diverse varietà di aglio.
Aglio: un po’ di storia
Lo sai che non esiste solo l’aglio bianco? Gli chef e la nonna Pina ne conoscono altri, rosso e nero, ebbene si la varietà più recente è quella nera, di tendenza tra gli chef.
Si maggiormente l’aglio bianco in cucina si presta a tantissime preparazioni, si usa a cotto o a crudo, ma non si conoscono le altre varietà. L’aglio è una pianta bulbosa appartenenti alla famiglia delle Liliaceae, come le cipolle, quali sono le differenze? Non resta che scoprirlo!
L’aglio si usa ormai da tantissimi anni in cucina da più di 2500, si narra che i primi spicchi d’aglio siano stati già ritrovati nella tomba di Tutankhamon, secondi gli antichi egizi l’aglio era in grado di proteggere il defunto dagli spiriti maligni.
Mentre i greci usavano l’aglio per le sue capacità dopanti, infatti si narra che prima delle gare molte atleti l’ingerissero. Nel Medioevo l’aglio si utilizzava come spauracchio contro demoni, streghe e vampiri. Veniamo a noi, scopriamo le differenze.
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Varietà dell’aglio
Iniziamo dall’aglio bianco è quello più comune e si coltiva in Italia, a differenza di quello nero e rosso si conserva a lungo, ecco alcune varierà, il Piacentino (Emilia-Romagna), l’Astigiano (Piemonte), il Voghiera (Emilia-Romagna) e il Napoletano (Campania).
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Passiamo a quello rosso che ha un ciclo di coltivazione più breve, tipico per essere di rosso intenso, ricco di vitamine e antiossidanti. Usato in cucina per il suo sapore delicato, quindi consigliato per chi non desidera percepire un odore forte dell’aglio, ma ha una conservabilità inferiore rispetto a quello bianco. Tra le varietà abbiamo il Rosso di Nubia (o di Trapani), il Rosso di Sulmona e il Rossi di Maremmano.
Infine l’aglio nero ha origini recenti, è nato in Corea nei primi anni del 2000, poi si è diffuso non solo negli Stati Uniti d’America, ma anche in Europa. È un aglio molto digeribile, consigliato per chi ha problemi di digeribilità. I spicchi dell’aglio sono propri neri e la consistenza è molto più morbida, ha un sapore molto dolce, motivo per cui molti chef lo prediligono. L’aglio nero si ottiene in seguito alla fermentazione dei bulbi in un ambiente a umidità e ad una temperatura controllata tra i 60° e gli 90. Adesso tocca a te!