Un episodio che ha del clamoroso, con dei clienti che vanno via senza pagare il conto, ha un risvolto altrettanto eclatante. È giusto?

Clienti vanno via senza pagare e ristoratore mette una taglia su di loro
Pranzo in un ristorante (Ricettasprint.it)

Dei clienti se ne vanno senza pagare il conto. Ma è guerra ai “portoghesi” da parte del titolare del locale, che ha deciso di mettere una vera e propria taglia su di loro. Manco fossimo nel Far West. La cosa ha generato delle discussioni. È giusto un comportamento del genere?

Ulderico Beato, titolare del ristorante Chalet Baia Principe di Porto San Giorgio, nella provincia marchigiana di Fermo, ha voluto passare a modi più spicci e meno ortodossi. Sul web sono già in tanti a dargli ragione.

Esasperato dagli episodi di clienti che se ne vanno senza pagare il conto, Beato ha deciso di lanciarsi in una vera e propria “taglia alla vecchia maniera” sui malfattori. Tramite un post sui social, ha offerto ben 1000 euro a chiunque gli porti uno di questi “pezzenti” che hanno mangiato al suo locale senza saldare il dovuto.

La vicenda ha dell’incredibile. Un gruppo di ragazzini si è presentato al ristorante, ha consumato il pasto e poi, senza alcun ritegno, se n’è andato senza pagare il conto. Ovviamente, indignato, il titolare ha voluto reagire in modo esemplare, esponendo addirittura le foto dei presunti colpevoli estrapolate dalle telecamere di sorveglianza.

Clienti vanno via senza pagare il conto, ora sono “ricercati”

Clienti vanno via senza pagare e ristoratore mette una taglia su di loro
Tavoli di un ristorante (Ricettasprint.it)

Un gesto di giustizia fai-da-te, certamente discutibile dal punto di vista etico e legale. Ma che testimonia la disperazione e l’esasperazione di un ristoratore sottoposto a continui furti e soprusi.

Facendo un rapido giro sui gruppi social locali, è evidente come la stragrande maggioranza del pubblico sia solidale con la posizione di Beato, compresi anche alcuni suoi colleghi che sembrano aver riconosciuto i soggetti, già noti per attività del genere.

Tra chi evoca pene severissime per i colpevoli e chi se la prende con lo Stato che punirebbe la vittima e non i veri colpevoli, c’è anche chi si pone seri interrogativi sull’etica di farsi giustizia da soli senza sporgere regolare denuncia. Ci si chiede, inoltre, se un atteggiamento del genere non possa in qualche modo arrivare a provocare ulteriori crimini e violenze.

A chi sostiene che mille euro siano una cifra spropositata rispetto alla perdita per una cena dal food cost di non più venti euro, la risposta arriva rapidissima: per Beato, è una questione di principio. Non si tratta solo della perdita economica, ma di un gesto di assoluto non rispetto e di mancanza di senso civico che non può essere tollerato.

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In un contesto di precaria situazione di ordine pubblico, con i ristoratori della zona esasperati e col costante timore di furti o risse, la reazione di Beato appare comprensibile, anche se discutibile.

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Certo, la “taglia alla vecchia maniera” non è certo il modo migliore per risolvere il problema. Probabilmente, una denuncia alle autorità competenti e una maggiore collaborazione tra esercenti e forze dell’ordine sarebbe la strada più saggia da percorrere.

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Resta il fatto che episodi come questo testimoniano il crescente malessere dei piccoli imprenditori. Che spesso sono lasciati soli ad affrontare fenomeni di microcriminalità che mettono a dura prova la loro sopravvivenza. Una situazione che, se non affrontata con le giuste soluzioni, rischia solo di peggiorare.