Quali sono i materiali che in cucina proprio non ci dovrebbero mai essere? C’è di mezzo la sicurezza, prestiamo sempre la massima attenzione.
Tanti sono gli oggetti ed i materiali da non introdurre in cucina. Ne va della nostra sicurezza e di quella di coloro che vivono con noi. Diamo subito uno sguardo a che cosa badare nell’ambiente dove prepariamo ogni giorno da mangiare.
Alluminio non trattato: l’alluminio non trattato può reagire con gli alimenti acidi, come i pomodori o il succo di limone, rilasciando sostanze dannose per la salute. È preferibile utilizzare pentole e utensili in alluminio trattato o rivestito.
Plastica non adatta al contatto alimentare: alcune tipologie di plastica possono rilasciare sostanze chimiche nocive quando vengono a contatto con alimenti caldi. È importante utilizzare solo plastica approvata per il contatto alimentare, come quella certificata senza BPA.
Utensili e pentole in rame non rivestito: il rame può rilasciare sostanze tossiche se non è rivestito di un materiale protettivo. È preferibile utilizzare pentole in rame rivestito di acciaio inox o altri materiali sicuri.
Craft in ceramica non smaltata: la ceramica non smaltata può essere porosa e assorbire batteri e sostanze nocive. È importante utilizzare ceramiche smaltate o altre superfici lisce e facili da pulire.
I materiali non idonei a stare in cucina, quali sono
Utensili in legno non trattato: il legno non trattato può essere un terreno fertile per batteri e muffe. È preferibile utilizzare utensili in legno trattato con olio alimentare o materiali sintetici facili da pulire.
Fare attenzione ai materiali utilizzati in cucina è essenziale per garantire la sicurezza alimentare e la salute di chi cucina e di chi mangia i piatti preparati. Scegliere materiali sicuri e approvati è un passo fondamentale per creare un ambiente di lavoro sano e proteggere la nostra salute a lungo termine.
Materiali non conformi agli standard igienici: ad esempio, utensili o attrezzature in plastica non adatte al contatto con alimenti, materiali non resistenti al calore o che possono rilasciare sostanze nocive durante la cottura.
Materiali danneggiati o usurati: pentole, padelle, taglieri o altri utensili rovinati, scheggiati o arrugginiti possono favorire la proliferazione di batteri e contaminare gli alimenti.
Quelli porosi: superfici porose, come legno non trattato o pietra naturale non sigillata, possono assorbire liquidi e batteri, rendendo difficile la pulizia e la disinfezione.
L’elenco è lungo, fai attenzione
Attenzione anche ai materiali non lavabili: alcuni materiali, come il cartone, il cartapesta o il cartone pressato, non sono lavabili e possono rappresentare un rischio per l’igiene alimentare.
A quelli tossici o potenzialmente pericolosi: è vietato l’uso di materiali contenenti piombo, mercurio o altre sostanze tossiche per la salute umana.
Questi sono solo alcuni esempi di materiali che non dovrebbero essere ammessi in cucina per garantire la sicurezza igienica degli alimenti e dei clienti. È fondamentale rispettare le norme e i regolamenti igienico-sanitari per evitare sanzioni e proteggere la salute dei consumatori.
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È importante seguire attentamente le normative e le raccomandazioni igieniche per garantire la sicurezza alimentare e la salute di chi lavora in cucina e di chi consuma i cibi preparati.
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Evitare l’uso di materiali dannosi, conservare gli utensili in modo corretto e tenere la cucina pulita e ordinata sono passaggi fondamentali per mantenere gli standard igienici richiesti in un ambiente professionale.
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La consapevolezza e l’educazione sulle pratiche igieniche sono essenziali per garantire la qualità e l’integrità delle preparazioni culinarie, mantenendo un ambiente sicuro e salubre per tutti.