L’intossicazione alimentare per un bambino aveva fatto scattare le indagini su dei wurstel con presunta Salmonella al loro interno. La situazione.
Wurstel con Salmonella, viene fuori una problematica di quelle veramente antipatiche, che possono mettere in una potenziale situazione di rischio i consumatori. Ma anche per l’azienda produttrice la situazione è tutt’altro che buona.
Azienda produttrice che è la Scarlino, con sede a Taurisano, in provincia di Lecce. E che sta affrontando una crisi di quelle mai conosciute prima a causa della presenza del batterio della salmonella variante meleagridis nelle confezioni dei suoi wurstel di pollo e tacchino.
Il controllo ha avuto luogo nell’ottobre 2022 ed il Ministero della Salute ha emesso un richiamo il 18 novembre dello stesso anno. La procura di Lecce ha annunciato di aver concluso le indagini preliminari solo di recente, a distanza di più di un anno.
L’indagine è stata avviata dopo che è stata segnalata la positività al virus della salmonella in un bambino di dieci anni che risiede con la sua famiglia in una località ubicata all’interno del territorio della provincia di Caserta.
Salmonella nei wurstel, qual è la marca dei prodotti contestati dalle autorità
Il Ministero della Salute ha ordinato il ritiro dal mercato delle confezioni di wurstel “Le Cock” a marchio Scarlino che riportano un numero di lotto ed una data di scadenza o termine minimo di conservazione ben precisi.
Il lotto è il numero Uno e la scadenza era segnalata al 2 marzo 2023. Adesso quindi non sussistono più problemi per i consumatori, essendo queste unità specifiche non più presenti sul mercato per il superamento in maniera abbondante dei requisiti richiesti per il consumo alimentare.
Nelle indagini, Attilio Scarlino, amministratore unico del salumificio, è stato coinvolto come indagato con l’accusa di commercio di sostanze alimentari nocive. Scarlino ha difeso sé stesso e l’azienda sostenendo che il bambino avrebbe consumato un panino con hamburger anziché wurstel.
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Inoltre, ha precisato che un altro membro della famiglia del bambino è risultato positivo alla salmonella nonostante non avesse consumato a sua volta i wurstel dell’azienda.
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La Scarlino ha dichiarato che le notizie diffuse sono prive di fondamento e causano gravi danni alla reputazione della società, che si impegna a rispettare la salute pubblica mediante controlli sanitari continui e possesso di certificazioni come Brc e Ifs.
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Ad ogni modo adesso non risultano più esserci casi contestabili tali da potere essere ricondotti alla Scarlino. I cui prodotti sono perfettamente commestibili e posti in commercio dopo accurati controlli qualità, come le regole vigenti in fatto di sicurezza alimentare nell’Unione Europea impongono.