La pratica di mettere zucchero nel vino ma non solo è tra le trasgressioni confermate dalle forze dell’ordine dopo una vasta operazione di controllo.
Zucchero nel vino, la truffa è stata scoperta a seguito di diverse ispezioni compiute dai carabinieri dei NAS in diverse Regioni in tutta Italia. Sono circa mille le cantine da Nord a Sud passate al setaccio delle forze dell’ordine preposte, allo scopo di individuare eventuali irregolarità. Cosa purtroppo accaduta e che ha portato anche al maxi sequestro di 300mila litri di vino di diverso tipo.
Si tratta di vino fermentato o già mutato nel prodotto finale. Su 960 operazioni di controllo, 239 si sono concluse con delle riscontrate violazioni di quelle che sono le attuali norme vigenti in materia di sicurezza alimentare. In pratica quasi un controllo su quattro ha mostrato delle violazioni tali da portare le autorità stesse a dovere intervenire.
Zucchero nel vino, i NAS chiudono svariate cantine
I carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazioni sono intervenuti unitamente agli ispettori dell’Ispettorato centrale per la qualità e repressione delle frodi (Icqrf). La scelta delle cantine è avvenuta in relazione a quello che è un certo tasso di operatività. Ed oltre alla pratica vietata di aggiungere zucchero nel vino sono venute fuori anche altre violazioni. Ad esempio una scarsità nelle condizioni igienico-sanitarie degli ambienti di lavoro e di conservazione dei prodotti. O mancato rispetto delle regole in ambito amministrativo.
E poi c’è anche l’impiego di ingredienti vietati in fase di produzione. Lo zucchero nella fattispecie rappresenta un espediente disonesto per fare in modo che la gradazione alcolica del vino aumenti. E non a caso i NAS hanno proceduto al sequestro anche di più di tre tonnellate di zucchero.
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I numeri dell’intervento delle forze dell’ordine
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Sono 218 i soggetti che lavorano nel settore e che sono stati raggiunti da segnalazioni alle autorità sanitarie ed amministrative. Le irregolarità riguardo a quest’ultimo ambito sono state 344, per un totale di multe comminate pari a 290mila euro. Con poi la sospensione dell’attività per diciassette cantine che operavano in strutture non adeguate in ambito di igiene e di rispetto delle norme sanitarie.
